19/10/2018
E' morto Ara Güler: il Musinf lo ricorda esponendo nel salone d'ingresso una celebre fotografia vintage che aveva donato al Museo di Senigallia
![]() Nella sua carriera aveva fotografato personaggi famosi come Salvador Dali', Alfred Hitchcock e Winston Churchill. Orhan Pamuk, famoso scrittore turco e vincitore del premio Nobel per la letteratura ha usato le immagini di Güler nel suo libro "Istanbul: Memories and the City". Tremila visitatori in sole tre settimane, un numero significativo di visitatori arrivati da tutta Italia, l'attenzione mediatica nazionale da parte di testate specializzate in arte e fotografia e le continue richieste per il catalogo, avevano fatto della mostra che Senigallia aveva dedicato a Ara Güler un evento culturale di successo e di portata nazionale. La mostra, che era stata resa possibile dall'architetto Gianni Volpe, anche curatore dell'esposizione accanto al prof. Carlo Bugatti, aveva permesso al pubblico di ammirare una cinquantina di magnifiche fotografie selezionate dallo stesso autore, presentate in grande formato, tutte rigorosamente in bianco e nero, a testimonianza della vita di Istanbul tra il 1950 e il 1975. Ara Güler era stato inoltre presente durante l'inaugurazione, attraverso una videoconferenza, nella quale aveva dialogato con l'architetto Gianni Volpe e risposto alle domande del prof. Bugatti, direttore del Musinf. L'evento espositivo di Ara Güler al Palazzo del Duca si era inserito in un progetto articolato e organico che da anni Senigallia disegna intorno alla fotografia (Senigallia - Città della fotografia), mettendo a fuoco protagonisti, poetiche e tecniche a partire dall'esperienza straordinaria di Mario Giacomelli e del Gruppo Misa che a Senigallia è nato e si è espresso. In questo progetto sono rientrati anche vari workshop, tra cui quello con l'assistente di Ara Güler, Coskun Asar. La mostra di Ara Güler al Palazzo del Duca, era stata accompagnata da un catalogo curato da Carlo Emanuele Bugatti e Gianni Volpe, con interventi specifici, per le edizioni Artecom di Roma. La fotografia donata al Musinf
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